«Ecco, ti è caduta un’altra volta la mano» mi dice Fabrizio. «Non si può andare avanti così.» Carica il colpo tipo lanciatore di baseball e mi tira addosso quel moncherino.
«Non è colpa mia, succede e basta» mi difendo mentre cerco di riattaccare la mano al polso. «Che cosa ci posso fare?»
Da qualche settimana ho cominciato a perdere pezzi del mio corpo, e questa cosa a Fabrizio non va proprio giù.
«È tutta una scusa per non fare le pulizie di casa» attacca lui strizzando con forza lo straccio. «Oramai ti conosco bene.» Continua a leggere
Cado a pezzi
scritto da
Cristian Marmo