Casa, singolare – nell’accezione: unica nel proprio genere, diversa da tutti gli altri; inoltre femminile. Costruzione eretta dall’uomo nel millenovecento ottanta, venduta, comprata, complesso di ambienti che a distanza di vent’anni noi ancora sogniamo, mio padre, mia madre, mia sorella, tutti sognerebbero quella che è stata la mia casa se solo ci avessero vissuto per un anno, o tutti sognano le case della propria infanzia fino all’ultimo giorno? A grande distanza, la casa torna a trovarmi mentre dormo, non sono io a entrare ma è l’organismo architettonico rispondente alle esigenze particolari di me abitante, l’organismo a espandersi dal centro del mio corpo nel dormiveglia e a estendersi tutto intorno in una corazza, un satellite del ricordo e più spesso un vero e proprio pianeta. Continua a leggere
Casa
scritto da
Claudia Petrucci