Di mio padre sapevo soprattutto due cose. Che amava gli animali più di se stesso. E che vedeva il mondo attraverso di loro. Quando morì, non lasciò solo debiti da pagare, ma anche un mucchio di fogli disordinati, dedicati a me e a mia sorella. Passarono anni prima che li ricevessimo perché mamma pensava che fossimo troppo giovani. Negli ultimi tempi papà aveva perso la ragione, e almeno due terzi del contenuto non erano appropriati per ragazzi di tredici e quattordici anni. La realtà è che c’erano diverse parti in cui si riferiva a lei in modo crudele. Non fu così cinica da censurarle, tuttavia il giorno in cui ci consegnò quella bizzarra eredità ci ricordò lo stato in cui si trovava papà poco prima della fine. Continua a leggere
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racconto
Animali dell’impero
scritto da
Tomás Sánchez Bellocchio