Il treno è fermo e il signore coi capelli grigi parla col suo collega, che lo ascolta senza troppa voglia e guarda in continuazione il giornale che ha appoggiato sulle ginocchia, come a voler dire che se ci fosse un po’ di silenzio lui leggerebbe anche, invece di star lì ad ascoltarlo. Continua a leggere
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racconto
Oleg
scritto da
Gianvittorio Randaccio