El Chicho está listo. Pronto. Le braccia lungo i fianchi, tese, le ali serrate, El Chicho è l’Halcón del Rio Piura. Al fischio lui vola, rapace; allo sparo lui vince. Infilo le mani sotto il culo, il cemento è duro, non ci sono i cuscini o i sedili di plastica. Le mani rastrellano con le unghie la superficie liscia e mi tengono sollevata; sono io la più alta sugli spalti del Palaideal. La gradinata è decorata con un festone di serpente verdeoro che si aggrappa al soffitto e riluce, il suo corpo d’aria gonfio, allungato e curvo, pende sulle nostre teste, sulla mia, su quelle delle madri e dei padri, sulle teste di noi spettatori affezionati al campionato nacional. Continua a leggere
El Chicho Y María
scritto da
Carolina Crespi