Lo zio Kazuya, il fratello maggiore di mio padre, si impiccò nel granaio dietro casa, a Ishikari, appena fuori Sapporo, nell’isola di Hokkaido.
Aveva lasciato un messaggio:
Sono stato scoperto. È troppo tardi. Aiuto.
«Era andato di casa in casa a ricattare le persone affinché votassero per lui,» aveva detto mia madre. «Si era candidato per il consiglio comunale. Era un idiota.» Continua a leggere