Alessandro Milanese

È nato troppi anni fa in Alessandria. Negli anni in cui lavora nel mercato discografico, quando ancora esisteva un mercato discografico, comincia a scrivere; pubblica alcuni racconti e pezzi per riviste online, ma non riesce nel suo intento di pubblicare almeno un racconto breve per minimum fax. Ora spreca i suoi giorni all’interno di enormi centri commerciali e cerca di rimanere sano di mente collaborando con il filmmaking collective Lacuna Inc e tenendo un blog di racconti, suoi e non, philophobia. Millanta di voler andare ad abitare nelle vie della frutta a Brooklyn Heights. Oltre a musica e letteratura americana, ama: i Grigi, i motori, il cinema, le serie tv, l'arte del ‘900 e le signorine more con la carnagione chiara (non necessariamente in quest'ordine).

E venne il giorno degli uomini bob

scritto da Alessandro Milanese

Dovete ricordare sempre che nel bob le ossa non si rompono.
No, no… si sbriciolano!

(Cool runnings: quattro sottozero)

Era da poco scoccata la mezzanotte del giorno del suo compleanno, quando cominciò il sogno.
Una meravigliosa città immaginaria con stupendi palazzi dell’800, portici perfetti e ciottolato ovunque. Vie strette e ripide illuminate a giorno da lampade grosse come automobili sospese in aria.
Ci era abituato. Sogni sfarzosi alla fine di giorni modesti. Ma questo, fin da subito, gli era sembrato diverso.
Camminando come in un videogioco sparatutto alla ricerca di bersagli aveva incontrato una vecchia fiamma, elegante in un tailleur nero, che mano nella mano del suo compagno sostava immobile nel bel mezzo di una piazza regale che ai quattro lati vantava altrettante chiese maestose. Continua a leggere