Michele Filippo Fontefrancesco

Monte dei cappuccini

scritto da Michele Filippo Fontefrancesco

Al Monte dei Cappuccini, oggi, Torino ti accoglie avvolta nelle nuvole e nella nebbia, grigia, distesa di cemento, mattoni, coppi e ciminiere. Un po’ Parigi capitale, un po’ Manchester industriale. Il sole non si vede dietro la coltre bigia. Non si sa se è sera o mattina. L’orologio al polso, comunque, dice che son le cinque.

Alla porta del convento, come ogni giorno, si avvicendano pellegrini in cerca di una pagnotta. Suonano al campanello ed un sorridente omino apre loro, tirando fuori da un cassone bianco un sacchetto di plastica: un panino, molto pane e poco prosciutto, due mele, acqua, forse qualche altra dolce sorpresa. Continua a leggere