Mio padre è un figlio di puttana. Abbiamo una villa a Favignana, un dammuso a Pantelleria e quello stronzo mi ha spedito a Marettimo, che sei giorni su sette è scollegata dalla civiltà per il maltempo. Gli ho anche proposto Bologna, ma lui è stato irremovibile. Marettimo, ha ordinato, almeno un mese – e da solo! Vallo a capire. Ho dovuto obbedire, ma è già dal terzo giorno che passo tutte le mattine al molo nella speranza di scappare.
Anche per oggi, però, non se ne parla. Il traghetto ancheggia come un misirizzi, non riesce a ormeggiare. E quando sembra che stia per imporre la sua mole al mare, eccolo che riprende ad agitarsi, con una spallata ancora più forte, che com’è che non si ribalta è un mistero della fede. Continua a leggere
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racconto
Una boccata di vento
scritto da
Mauro Maraschi