Mattia Grigolo

Mattia Grigolo vive a Berlino da tempo immemore. Ha fondato Le Balene Possono Volare, progetto di laboratori ed eventi creativi, il magazine di approfondimento Yanez e la rivista letteraria Eterna. Ha pubblicato e sta per pubblicare racconti e altre cose su 'Tina, Crack, Not, Rolling Stone, L'Inquieto, Cedro Mag, Il Mucchio, Yanez, Bomarscé, Salmace e forse altri. È una matrioska.

Una lasagna inutile [Ricettario]

scritto da Mattia Grigolo

Carne bovina (trita di manzo, macinata grossa e mista) 300 g
Pancetta 150 g
Carote 50 g
Sedano 50 g
Cipolle dorate 50 g
Vino rosso 100 g
Passata di pomodoro 300 g
Brodo vegetale q.b.
Olio extravergine d’oliva 1 cucchiaio
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Burro 70 g
Farina 00 70 g
Latte intero 1 l
Sale fino q.b.
Noce moscata q.b.

Aveva tentato il suicidio, ma senza una vera convinzione, era più una richiesta di attenzioni. Aveva aspettato che una di noi rientrasse dal lavoro per ingerire le pillole. Aspettava me, in realtà, perché delle coinquiline non si interessava granché. Talvolta si dimenticava che abitassero il nostro stesso appartamento e allora si spaventava incontrandole per il corridoio o in cucina.
«Chi è quella?» mi chiedeva.
«Titì, è Annette. Vive qui con la sorella da un anno e mezzo» le rispondevo. Continua a leggere

La differenza la fa il dolore

scritto da Mattia Grigolo

Lo zio Alfredo non piace a mia madre.
È arrivato una domenica, mio padre lo ha accolto fradicio di sudore, sorridente.
Sarei dovuto scendere d’inverno – dice allargando le braccia.
Al nord non è estate? – risponde papà. Si prende l’abbraccio del fratello.
Hanno gli stessi tratti somatici, sembrano gemelli, ma uno è magro e scavato, l’altro robusto con una folta barba che gli arrotonda ancora di più il volto. Lo zio è quello magro.
Mi guarda, s’inginocchia e mi accorgo che, tra i suoi piedi di fianco a un borsone da viaggio, c’è un grosso scatolone forato sul lato più lungo. Sei piccole fessure come tre oblò affacciati nell’oscurità. Continua a leggere

Inseparabili

scritto da Mattia Grigolo

C’è un uomo e una voliera adagiata ai suoi piedi. Quest’uomo volge lo sguardo al cielo come ad aspettare, con serafica calma, che qualcosa gli cada addosso. Invece sta cercando. Mi avvicino.
«Cosa succede?»
«Il mio pappagallo è scappato. Dev’essere tra quei rami.»
Seguo con lo sguardo la sua stessa direzione. Poi torno sulla gabbia, dentro c’è un altro pappagallo. È minuto, le ali verdi, il petto giallo, la testa e il becco rossi. Continua a leggere

Sciamune

scritto da Mattia Grigolo

11 agosto 1987, ore 18.00 Piazza della Chiesa di Santa Maria Maddalena, Uggiano la Chiesa: Checco il Pagliaccio e le sue spettacolari magie.

Nostro padre dice che ci porta a vedere lo spettacolo del clown.
Da settimane il paese è tempestato di locandine raffiguranti il suo volto arcigno cosparso di cerone, i capelli verdi striati di scuro.
«È un pagliaccio papà» dico e lui mi guarda come se gli avessi chiesto di prestarmi l’accendino.
«Hai detto che è un clown, invece è un pagliaccio» continuo. Continua a leggere