Mia nonna diceva «Sacranòn» mentre saliva le scale con la borsa della spesa, e io che lo sentivo capivo di non essere stata abbastanza rapida nell’andare ad aiutarla. Entrava dal giardino, col sole che a quell’ora batteva solo di rimbalzo dall’acqua e le dava fastidio. Arrivavo in terrazza in tempo per l’ultimo gradino, le prendevo i sacchetti e li portavo in cucina. Lei non si curava di chiudere il cancelletto del giardino, né di spostare la bici oltre il riparo: all’epoca non era mai successo che rubassero una bici appoggiata alla nostra cancellata. Continua a leggere