Tutte le volte che sognava suo papà, poi lui rimaneva fino a sera a tenerle compagnia. Con la mamma non succedeva mai, lei si dissolveva puntualmente come si dissolvono la maggior parte dei sogni, quando i dettagli che sembrano rivelatori al risveglio svaniscono, persi per un soffio.
Suo papà, invece, si presentava come un ospite che arrivi all’ora di colazione e si sia preso un giorno libero; presenza immaginata, ma fatta di un passato intenso, duro, quasi tangibile. Continua a leggere
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racconto
Oblò
scritto da
Margherita Koch Cavalleri