Il giorno che mio marito inizia a scorticarsi c’è il sole. Comincia come una leggera screpolatura sul naso, come per un’insolazione.
Che ti è successo?, chiedo.
A cosa?, mi risponde.
Non vedi che stai spellando?
Dove?, fa.
Dappertutto, faccio io, qui, e gli sfioro il naso, qui, e gli tocco le guance, e guarda, anche qui!, dico reggendo il suo bicipite da sotto.
Ah, fa lui, ma non si guarda da nessuna parte per sincerarsi di niente.
Hai preso un po’ di sole?, indago.
E dove dovevo prenderlo, risponde.
Taccio. Mio marito è curvo su un manuale d’istruzioni per il montaggio di un piccolo armadietto dove mettere gli utensili della sua nuova passione: il restauro di libri antichi. Dubito che abbia compreso le mie frasi; sospetto abbia utilizzato solo la sua parte di cervello che riesce a fornirmi risposte sensate anche quando non è in ascolto.
La screpolatura continua per qualche giorno e il viso gli si incartapecorisce sempre di più. Gli suggerisco di mettere una crema idratante, qualcosa, mi dice che lui quelle robe appiccicose manco le tocca. Te la metto io, gli dico, Macché, fa lui, e più che altro comprendo che lui sul serio non le vede quelle screpolature. Continua a leggere
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racconto
Dall’altra parte del letto
scritto da
Lucia Moschella