Luigi Socci

Luigi Socci è nato ad Ancona, dove vive, nel 1966. Agente di commercio, versificatore part-time, performer confessional e (ri)animatore poetico ha pubblicato “Regie senza films” (Elliot, 2020), “Prevenzioni del tempo” (Premio Ciampi Valigie Rosse, 2017), “Il rovescio del dolore” (Italic Pequod 2013, Premio Metauro e Premio Tirinnanzi-Città di Legnano), “Freddo da palco” (d’if, 2009) ed è presente nelle antologie “Samiszdat” (Castelvecchi, 2005) e “VIII Quaderno italiano di poesia contemporanea” (Marcos y Marcos, 2004). Scrive di teatro per Il Messaggero e Il Resto del Carlino. È nella redazione del lit-blog “Le parole e le cose” ed è direttore artistico del festival di poesia “La Punta della Lingua” e dell’omonima collana per l’editore Italic Pequod.

Autofiction

scritto da Luigi Socci

La gente è perfettibile.
La gente è migliorabile.
La gente non è male.
La gente cammina in modo innaturale.

Sembra mettere un piede
davanti all’altro meccanicamente
senza un vero movente.
La gente si muove con troppe movenze.

(gli è stato detto ma non gli è chiaro
non gli entra in testa che è un documentario)

La gente non sa stare al suo posto
perché ha un certo talento non richiesto.

La gente guarda in macchina
oppure non ci guarda non guardandoci
con fare quasi sospetto:
tergiversa gironzola fa la gnorri fischietta
si gratta si scrocchia una falangetta
dietro la schiena intreccia le mani
nella classica posa della vecchiaia
(una posa da intenta a qualcosa)
finge interesse per una qualunque
cosa modestamente interessante
fa finta di fare finta
di niente, fa l’indifferente.

La gente se la guardi fa una faccia
da passante di lì per caso.
Da gente scambiata per altre persone.
Si indica stupendosi del fatto
di come mai ci si rivolga a lei
proprio a lei che passava di lì per caso.

La gente se la guardi nella faccia
la gente fa buon viso.

La gente se la guardi fa una faccia.

Ascolta Autofiction letta dall’autore

Poesia visiva

scritto da Luigi Socci

adesso vi faccio vedere una cosa
adesso vi faccio vedere una rosa
adesso vi faccio vedere la spina
dorsale di quella rosa
perché vedere è un’azione
concreta che si fa una cosa

adesso vi faccio vedere un video
adesso vi faccio vedere i filmini
del viaggio di nozze scherzavo
adesso vi faccio vedere un audio

adesso vi faccio vedere gli occhi
eccoli
in previsione di un’anteprima
adesso vi faccio vedere in un modo
mai visto prima

adesso vi faccio vedere tutto
adesso vi faccio vedere ecco
dritto per dritto
franco e diretto
adesso vi faccio vedere
vietato ai diciotto
dovunque guardiate
così come viene viene
così imparate

da un punto di vista privilegiato
da un punta di fuga raccomandato

adesso vi faccio vedere come si fa
adesso ve faccio vedè ve faccio toccà

adesso vi faccio vedere
tutto il visibile e l’invedibile
adesso vi faccio vedere
e rivedere l’imprevedibile
adesso vi faccio vedere
quel che vi piace e appare
adesso vi faccio vedere
prego dalla regia mandate pure

per rimanere il meno
possibile nel vago
adesso vi faccio vedere
un semplice esempio così mi spiego

questa cosa vistosa
finalmente
adesso vi faccio vedere
questa famosa cosa
adesso vi faccio
vedere niente
perché lo dovete
vedere assolutamente

chi ha gli occhi ingannevoli creda
chi ha orecchie per intendere veda

toglietevi(mi) i(l) cappucci(o)
le bende
gli occhiali
scuri da non guardante
adesso ve ne faccio
vedere delle belle
ma da distante

adesso vi faccio
vedere addosso
vedere in faccia
vedere fisso

adesso

vi faccio vedere che vi sbagliate
adesso mi fate vedere
che non scherzate

adesso vi faccio
vedere per credere adesso
vi faccio vedere con mano

adesso vi faccio vedere
come muore un italiano

vedere un puntaspilli
trafitto di spaghetti
in divisa
d’ordinanza da san sebastiano
vedere con i polsi
segati dalle corde
del mandolino legato alla mano

adesso vi faccio vedere io
adesso vi faccio vedere me

adesso vi faccio vedere chiaro
adesso vi faccio vedere l’ora
adesso vi faccio vedere gli extra
adesso vi faccio vedere in chiaro

con una lente per ogni occhio
adesso vi ho fatto vedere troppo
con ogni occhio per ogni occhio
adesso vi faccio vedere doppio

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