Lorenzo Bartolini

Scrive canzoni, monologhi e poesie. Dal 2004 è cantattore dei Formazione Minima, duo di teatro-canzone. Fa spettacoli di teatro-poesia in solitaria o in compagnia. Fa monologhi e reading. Tiene corsi di Scrittura A Voce Alta. Hanno inserito le sue poesie nel programma di studi di Lingua Italiana alla Duke University (USA), Department of Romance Studies, Fall 2016. Ad Aprile 2017 è uscito il suo primo libro di poesie, “Senti cosa ho scritto”, per Miraggi Edizioni. Nel 2018 è relatore al Convegno “Crescere attraverso il Teatro” dedicato a Gianfranco Zavalloni. Ha una rubrica su YouTube dal titolo “ESPRESSO POESIA”. Ha un sito.

Wechselwirkung

scritto da Lorenzo Bartolini

Un contraltare
di cose piccole
di facce scabre
magre

pugno di sale
cose di casa
come il nome
di quel negozio
che si comprano le presine

la prepotenza
mio ego
obeso
la supponenza
farne
senza

venir giù
dall’alto
scendere
l’albero mio
del tempo
senza il timore del gatto
che una volta su
c’è da chiamare i pompieri
e invece no
niente paura
del fuoco
del vuoto
scendere giù
a terra
per terra
sotto
terra
giù
alle radici

le dita piccole
denti da latte
occhi bambino
fino
alla culla
e poi ancora
tornare a
essere
essere informe
(un attimo prima
il nulla)
vita che
dorme
prima del derma
uovo
e
sperma

e lì
vedere
un noi-Dio
creare
io

Wechselwirkung: Categoria sociologica della relazione nel pensiero del sociologo e filosofo Georg Simmel. Il termine è solitamente tradotto con “azione reciproca”, ma in una logica relazionale sarebbe bene considerarlo – alla lettera – come un vero e proprio “effetto-di-scambio” o “effetto reciproco”.

Ascolta Wechselwirkung letta dall’autore

Donattore

scritto da Lorenzo Bartolini

Donattore

Stamattina
ho donato il sangue
mi sono organizzato
dicono che langue
dicono anche
che ho il sangue buono
lo posso dare a tutti
son zero negativo
sono,
se c’è bisogno all’improvviso
alla gente che sta male
ci danno il mio sangue
all’ospedale
se c’è qualcuno da salvare.
Insomma ho fatto le mie
visite
le infermiere son simpatiche
pettorute
pettinate
permanenti
con la frangia
anni ottanta
ciabatta bianca
culo grosso
rossetto rosso.
Sono entrato
mi son seduto
tranquillo, rilassato
mi han fatto le domande
precise, insistenti
che c’è da stare attenti
che il sangue
anche se langue
bisogna che sia buono
se no fanno un casino.
Insomma mi son steso
e l’infermiera
la Carla
mi prende il braccio
e intanto parla
che vuol far finta
che non sta facendo niente
e invece l’ago
si sente
urca se si sente
che mi sa che la Carla
mentre parla
non trova la vena
si vede dalla faccia
non è serena
mi chiede scusa:
“Oh purino,
t’ho fatto male?”
“No no,
non ho sentito niente”
sono attore,
so recitare,
però m’ha fatto male
“Hai la vena profonda!”
non so cosa
voglia dire
però lo so
che mi fa male.
E poi
sento vibrare il laccio
stretto
sul braccio
insomma
non so se ce la faccio
ma io
tengo la parte
del tosto
di quello
è tutto a posto
ma il sangue
di uscire
non ne vuol sapere
o meglio
esce piano
lento
va via
controvoglia
adagio
come avesse nostalgia
di casa sua.

Tre quarti d’ora
di donazione
tre quarti d’ora
di pungiglione!

“Alé,
abbiam fatto!”
La Carla
mette il cerotto
“Premilo stretto
paziente
la prima volta
è normale
non è niente
sta buono qui
con calma”

vedo una palma
il sole
il daiquiri
gli emiri
sudori
la Carla
mi parla
“Dì, stai bene bibino?
sei un po’ bianchino!”
“Sto bene?
Non lo so.
Son bianchino?”
“Va là,
stenditi lì
sul lettino”
Mi stendo
attendo
sperando
di non cadere
cercando
di controllare
sono un attore
so recitare
reggo la scena
poggio la schiena
con noncuranza
il palco è
la stanza
mi guardo attorno
incrocio gli occhi
gli spettatori,
i donatori,
di nuovo
il sole
il daiquiri
gli emiri
sudori
suvvia
siamo attori
ci vuole un escamotage
che qua
si sta male
e noi
sappiamo recitare
e allora sì
è un attimo
decidiamo cosa fare
coup de théâtre
buio
svenire.

Ascolta Donattore letta dall’autore.