Nel dicembre 1996 Bianca aveva venti anni e partì per la Croazia, aggregandosi a un gruppo di ragazzi che non conosceva affatto. Lo scopo del viaggio era portare pacchi umanitari agli abitanti di Knin, una città sul fiume Cherca. Decise di partire all’improvviso, anche se da sempre temeva il pensiero di passare del tempo con degli sconosciuti. Glielo aveva proposto Serena, una ragazza che aveva conosciuto a lezione di letteratura italiana all’università. Serena portava gonne colorate, i capelli lunghi e opachi, era timida e gentile. Di solito Bianca era spaventata da quelli come lei, dagli alternativi. La innervosivano. Spavaldi, incazzati a qualsiasi ora del giorno, con gli occhi semichiusi per il sonno e il fumo, gli alternativi erano sicuri di sé, insofferenti a tutto. E colti. O almeno, ci tenevano a mostrarsi colti. Continua a leggere →