Non so ancora bene perché quel pomeriggio accompagnammo le ragazze fino a Hijar, ma con il passare del tempo mi sembra che di fatto siano state due spedizioni diverse. Noi eravamo annoiati, come al solito, e la gita era soltanto una scusa per fare qualcosa di diverso, come alcuni anni fa entravamo nei cortili per “torear” le pecore o giocavamo alla mano nera, suonando i citofoni delle case e scappando poi di corsa come se la gente non sapesse chi eravamo; oppure quando la primavera scorsa quelli più grandi di noi decisero di andare a pescare al fiume, e noi cercammo di convincerli ad portarci con loro, senza successo, il che fu un bene, perché in capo a un paio di giorni vennero beccati dai carabinieri. Per alcune delle ragazze, quelle gite non erano così casuali. Era da un po’ che María e Belén ci parlavano di Joaquín, el Puntillo, un tipo che avevano incontrato a qualche festa. Dicevano che uno di quei pomeriggi bisognava andare tutti insieme a Hijar. In quei giorni d’inizio settembre, quando c’era solo lezione al mattino, andammo con quasi tutta la classe delle medie fino alle scuole, dove avevamo fatto appuntamento con Joaquín e i suoi amici. Continua a leggere
•
racconto
La spedizione
scritto da
Daniel Gascón