Se lo guardassi da lontano, vedresti un punto rosso su un fondo bianco. Come qualcuno che se n’è andato da un pezzo verso una meta di foschia, o di luce cieca.
La baia di Puck è ghiacciata e Bart Piotrowski la sta fissando.
Respira lungamente e la sua mole di quercia si muove piano. Lo senti mentre si schiarisce la voce dentro quella bocca minuta, stretta tra le guance larghe e gonfie, sempre rosse come dopo una corsa. I suoi occhi piccoli adesso guardano il molo.
È nato a Wiele, nella Pomerania centrale, ma ogni estate, sul sedile posteriore della Syrena dei suoi, attraversava tutta la voivodatale per Kowale più la superstrada fino a Puck, e passava un mese al mare. Continua a leggere
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racconto
E allora nuota, Pinna
scritto da
Giulia Binando