Giulia Binando Melis

Nata in un paesino ai piedi delle Alpi nel 1994, Giulia Binando si è laureata in filosofia a Torino, dove oggi vive. Nel 2022 è uscito il suo primo romanzo, «La bambina sputafuoco». Nella vita vuole: diventare coraggiosa, leggere il leggibile, trovare il modo di viaggiare nel tempo per andare a chiacchierare con Calvino.

Baccalà [Ricettario]

scritto da Giulia Binando Melis

Per il baccalà con gli asparagi
400 g di baccalà
1 cipolla bianca grande
1 spicchio d’aglio
Farina bianca
2 asparagi
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
petali eduli
Per la salsa verde
120 g di prezzemolo
2 spicchi di aglio
2 tuorli
80 g di pane raffermo (solo la mollica)
50 ml di aceto di vino bianco
3 filetti di acciughe sott’olio

Due asparagi molli. Due asparagi stanchi e impigriti dall’acqua di cottura. Lunghi accasciati sulla porcellana del piatto, salati come naufraghi. Le punte zuppe e inoffensive, mazze ferrate in gomma sgonfia, e niente battaglia, neanche per gioco, qui si ci si sfà e a momenti vien voglia di ringraziare quando romba dall’alto l’interno di un naso che tira su muco, raschia fino in gola e quando è fiero del pacchettino lo passa alla bocca e quella sputa. Incolla gli asparagi, inseparabile coppia, più lucida adesso, quasi più tonica, forse meglio presentabile se qualcuno avesse l’accortezza di spalmare quel grumo uniformemente facendola tutta brillante.
«Chi è la testa di cazzo che ti ha fatto entrare qui?» dice il cuoco.
«Lei, chef» dice l’altro. Continua a leggere

E allora nuota, Pinna

scritto da Giulia Binando Melis

Se lo guardassi da lontano, vedresti un punto rosso su un fondo bianco. Come qualcuno che se n’è andato da un pezzo verso una meta di foschia, o di luce cieca.
La baia di Puck è ghiacciata e Bart Piotrowski la sta fissando.
Respira lungamente e la sua mole di quercia si muove piano. Lo senti mentre si schiarisce la voce dentro quella bocca minuta, stretta tra le guance larghe e gonfie, sempre rosse come dopo una corsa. I suoi occhi piccoli adesso guardano il molo.
È nato a Wiele, nella Pomerania centrale, ma ogni estate, sul sedile posteriore della Syrena dei suoi, attraversava tutta la voivodatale per Kowale più la superstrada fino a Puck, e passava un mese al mare. Continua a leggere