Quando ricevetti la telefonata angosciata di Martina, ero nel bel mezzo di una discussione accesa con Martina, mia moglie. Lei era lì che mi lanciava pentole, gridando sempre più forte, come sanno gridare solo le donne, e l’omonima piangeva nel telefono. Una piangeva e l’altra gridava, con la lavastoviglie aperta e i proiettili a portata di mano.
Così come uno vince al Superenalotto per una coincidenza incredibile, o incontra a Timbuctù, nella stagione delle piogge, un compagno delle elementari di Caserta, così a me è capitato, e continua a capitare, di stringere rapporti – di qualunque tipo siano – solo con donne che si chiamano Martina. Rapporti in senso ampio ed elastico: bambine che si fermano per tirarmi la barba al parco, vecchiette che scambiano due parole sul tempo, rare ragazze che ci stanno, commercianti, commercialiste, avvocati, professoresse, suore. Continua a leggere
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racconto
Martina e Martina
scritto da
Gianni Papa