Il medico. Ci sarebbe voluto il pediatra. Ma come chiamarlo? Cosa dirgli? Ho un bambino grande come un topo? Gliel’avrebbero portato via. Dentro di sé sapeva che prima o poi avrebbe avuto bisogno di un pediatra, ma in quei mesi se l’era cavata senza e la paura che Ringo finisse in qualche laboratorio era troppo forte. La stessa paura gli aveva impedito di cercare un medico di cui fidarsi anche negli ultimi giorni. In fondo, pensava, è una diarrea, è una cosa che capita ai bambini. Nel corso della notte Ringo aveva perso il suo colorito blu notte, era diventato ceruleo, poi era sbiadito e infine era passato dal viola al rosso acceso, non piangeva più, si lamentava e basta. All’alba era morto. Continua a leggere
Ringo
scritto da
Francesco Follieri