Francesco Bolognesi

Francesco Bolognesi è nato in Provincia di Ferrara nel 1994. Studia regia cinematografica e televisiva alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti a Milano. Scrive di sport su Undici, con una rubrica dal titolo "Abbiccì". Un suo racconto è apparso in una antologia, Questo libro si può anche leggere (Autori Riuniti, 2016) e un altro sul sito de La Stampa. Su Twitter è @FrenciNatra.

Laggiù

scritto da Francesco Bolognesi

Lassù, sull’argine del mio paese, – l’argine di un fiume che non esiste più, che affianca invece per un tratto l’Adriatica e per un altro una strada chiamata Nazionale – fin da bambino sono andato in bicicletta, prima con mio padre, a stargli dietro mentre lui tagliava il vento, poi con gli amici a zonzo, di notte, per vedere più stelle possibili e anche un po’ per capire bene cosa fosse il buio, e infine da solo, quando tornavo al paese per rivivere le strade di quando ero bambino – sì, sono un tipo nostalgico. Continua a leggere

Domanda su una bicicletta

scritto da Francesco Bolognesi

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C’era comunque questa ragazza, che quando camminava sembrava sapere sempre dove stesse andando e anche se la distanza era breve e non era in ritardo andava veloce, con passi lunghi e ampi, come se ogni volta che poggiava il piede per terra volesse agganciare qualcosa lontano. Forse grazie al suo sorriso o ai capelli che seguivano i suoi movimenti, manteneva comunque una certa eleganza, tanto che tutti vedendola avrebbero preposto al suo nome la parola signorina, se solo non fosse in disuso. Continua a leggere

Vite

scritto da Francesco Bolognesi

Tutti i giorni, dopo scuola, io e mio fratello mangiavamo assieme. Mia madre non lavorava da un po’ quindi ci cucinava lei la pasta o quello che era. Di solito mentre pranzavamo si guardava la televisione, i cartoni animati perché piacciono a me. A volte, quando c’era anche nostro padre, ci toccava guardare il telegiornale. E a me fa schifo, mi rompo subito. Una volta mio fratello ha trovato una piccola vite nella pasta. Cioè si è messo in bocca due maccheroni e c’era questa piccola vite. Per fortuna non si è rotto nessun dente. La mamma ha detto che poteva essere della custodia del grana, ma noi le abbiamo detto che non c’era nessuna vite nella custodia del grana. Sembrava una di quelle piccole viti da occhiali, ma mia madre non porta gli occhiali, ed è stata lei a cucinare. Mio fratello ci è rimasto un po’ male, poi non ci ha più pensato. Continua a leggere