Davide Scartydoc Passoni

Classe 1985 in Brianza. Musicista, poeta e grafico. Appare nelle antologie incastRIMEtrici vol.2 e vol.3 a cura di Marco Borroni, in Periferie Arrugginite a cura di Marco Philopat e Lello Voce come vincitore (Eell Shous) del Premio Dubito 2014 e in altre antologie sparse. Pubblica 5 Album per Irma/Mandibola Records Bologna. Il più recente col progetto Eell Shous, frutto della collaborazione con Marco Tempo Lombardo, dal titolo Indistruggibili. La sua ultima raccolta di poesie Letture del gas, realizzata in formato bolletta contiene la prima stesura di Gatta ci cova definita dal comico e poeta Ciccio Rigoli (fondatore di SLAM co-working Milano) la "We are the champions" del poeta brianzolo. Attualmente sta lavorando per trasformare questo componimento in un poema epico animalesco e dare vita alla versione Extended Cat. Vincitore del campionato nazionale di Poetry Slam a squadre 2018, ha presentato nel 2017-2018 più di duecento eventi, tra cui Poetry Slam, serate di Microfono Aperto, Cineforum, eventi letterari e concorsi musicali.

Una piccola crepa sul muro

scritto da Davide Scartydoc Passoni

Ieri un amico che no
Non vedevo da molto
Ha deciso di netto di
Tagliare la corda
E legarsela al collo
Nel silenzio di chi
Lo aveva pestato
E ancora pestato

La ragione dormiva quel giorno
E ha dormito nei giorni a seguire
Fino a lasciare dietro di sé
Un piccolo spazio di vuoto
Una piccola crepa sul muro
Forse per molti non percettibile
Come una goccia di olio
Un grumo di muffa
Una macchia di vino
Esigua
Irrisoria
Insignificante
Microscopica crepa sul muro

Chissà se domani
Si mangerà tutta la casa
Senza coltelli
E senza forchette
In un solo boccone
Sarà una voragine
Sarà quel vuoto che
Di tanto in tanto
Si percepisce
Nei giorni di pioggia
Sarà lo spazio di nulla
Che avrebbe dovuto occupare
La vita di chi
Ci può solo mancare
Lasciando dietro di sé
Solo una goccia di olio
Un grumo di muffa
Una macchia di vino
Una piccola crepa sul muro
Un amico che no
Non vedevo da molto
E mai rivedrò


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Come Ginsberg

scritto da Davide Scartydoc Passoni

Ho visto il sapore del disagio diventare aroma amaro
e farsi alito stantio tra le rughe e tra gli stracci
e l’arrivismo quotidiano alla ricerca di moneta
diserbare calma e dare vita a rampicanti tumorali
spirali irreprensibili che strozzano polmoni affaticati
assorti nei respiri dell’ansia consumista

Ho visto le speranze al silicone esibirsi nel menù
a prezzo fisso di uno svunch panino e salamella
costellare di lampioni su viale delle industrie
e celare dietro maschere e mascara
lacrime deserto prosciugate nell’aridità del vivere
ad un passo dalla fossa ed uno stivaletto tacco dieci
immerso fino al collo nel degrado

Ho visto farsi pelle l’andropausa post lavoro fisso
ed abitare volti timonieri alla conquista della terra e
galleggiare su fiumi di tangenziali fradice di pioggia
delle diciassette in punto e naufragare verso casa
ad occhi spenti e fari accesi illuminare il gelo
di una cena pronta ad aspettare

Ho visto la mia vita serpeggiare per inerzia
E rimbalzare tra lavoro e post lavoro
tra lavoro e post lavoro, tra lavoro e post lavoro
Come stare tra due specchi ed osservare l’infinito
Un corridoio che riflette la mia immagine
Che si fa piccola sempre più
Piccola sempre più
Piccola sempre più
Piccola sempre più
Piccola


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