«Lui ne ha sentite tante. Non farci caso se ti sembra distratto».
Comincia così, con Andrea che mi parla dopo una cena al Covo, l’enoteca con cucina a due passi da casa. Stiamo bevendo l’amaro. Andrea mi parla a voce bassa. Fa così quando è serio, si irrigidisce tutto e ti guarda quasi in cagnesco.
«Bella cazzata», dico.
«No!» Ingolla il braulio e sbatte il bicchiere. «Ho provato. C’era».
«Ma dài».
Andrea è un tipo quadrato. Uno che schiaccia le fantasie come si spiaccicano le zanzare d’estate. Eppure, Andrea punta il dito e fa: «Vacci».
Non riesco a capire se ha bevuto troppo o se mi sta prendendo in giro.
«Sì, vabbe’». Faccio oscillare il mio amaro del capo, ne osservo i riflessi ramati. «Dove hai detto che sta?»
Andrea si china verso di me, abbassa ancora di più la voce e comincia a spiegarmi dove posso incontrare il Diavolo. Continua a leggere
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racconto
L’incrocio
scritto da
Davide Borgna