Dario De Marco

Ha fatto il giornalista per quindici anni (Sole, Repubblica, Mattino, Blow up...), ha co-fondato il mensile Giudizio universale (2005-2008-2011). Ha pubblicato due libri di grande insuccesso ma presso editori fighi (Non siamo mai abbastanza, 66thand2nd; Mia figlia spiegata a mia figlia, LiberAria). Sta provando a smettere di scrivere, ma ogni tanto ci ricasca: sugli Stati generali, su Prismo, sul suo blog.

Breve relazione a proposito dei tetti spioventi e di altre peculiarità botaniche della nostra regione

scritto da Dario De Marco

Se una retta taglia altre due rette determinando dallo stesso lato angoli interni la cui somma è minore di quella di due angoli retti, prolungando indefinitamente le due rette, esse si incontreranno dalla parte dove la somma dei due angoli è minore di due angoli retti. (Euclide)

Cherteston (…) immagina che ai confini orientali del mondo vi sia un albero che è più e meno di un albero, e ai confini occidentali una torre, la cui sola architettura è malvagia. (Jorge Luis Borges)

 

Nella nostra terra i tetti delle case sono talmente spioventi da essere quasi verticali. Curiosa coincidenza, tanto nel nostro idioma quanto nel vostro il termine “spiovente” deriva da “pioggia”, ma è per fare fronte ad altro genere di precipitazione atmosferica che questi tetti sono nati: la soffice, incorporea, eppure massiccia, pericolosamente pesante, fantastica neve.
L’estensore del presente rapporto – e dio solo sa quanto mi costa dovermi esprimere in prima persona, essendo la modestia connaturata alla mia personale indole come alla nostra cultura di gente schiva – l’estensore ha avuto un privilegio raro: solcare i mari e calpestare terre lontane, possibilità negata alla maggior parte della gente nata qui. Continua a leggere