La casa dei miei genitori è piena di oggetti. Ci sono abbastanza bicchieri per organizzare un banchetto, ma nessun banchetto viene organizzato mai, e tutti quei bicchieri posano tristemente dietro i vetri delle credenze. Ci sono i Topolino sgualciti dalla nostra infanzia, cruciverba risolti di molte estati fa. Ci sono abbastanza asciugamani da accomodare le esigenze di un re, ma nessun re che venga accomodato. Ci sono foto ormai ingiallite che ti guardano da un tempo in cui il tuo corpo aveva una forma diversa, ci sono videocassette di mille recite di infanzia e nessun videoregistratore in cui guardarle. Ci sono vestiti negli armadi che non ho mai visto indossare e libri che non ho mai visto leggere. Ci sono moltissimi soprammobili, qualunque sia il significato di questo vaghissimo modo di iscrivere nelle stesse lettere una teiera che non contiene the ma una pianta grassa e una damina dell’ottocento in ceramica. Continua a leggere
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racconto
Le cose che restano
scritto da
Conny Russo