Le avevo detto, Benedetta, senti a tuo padre, per queste cose ci vuole un’altra testa. Ma tanto lei non mi ascolta, fa come vuole sempre. Si arrotola i capelli intorno al dito e cambia stanza. Con l’apparecchio, adesso poi, fa una smorfia strana – dice che le fa male, che dentro la bocca «si formano i graffi». Il dentista le ha dato una gommina trasparente da attaccarci sopra, ma tanto quando serve non la trova mai, a casa nostra si perde qualsiasi cosa. Continua a leggere
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racconto
Il cacciavite
scritto da
Claudia Bruno