Clara Vajthó

Clara Vajthó, nata nel 1958, vive tra Venezia e Torino. 
Dal 2007 è entrata nel circuito degli slam nazionali ottenendo numerose vittorie e arrivando anche alla finale nazionale di Monza. Nel 2007 viene pubblicato dalla Graphe.it Edizioni di Perugia il libro “Poesiole doppiosensuali” con illustrazioni dell’autrice. Nel 2015 escono l’ebook “Come fanno l’amore gli scoiattoli” Matisklo Edizioni e il libro “Storie di Cazzo e Figa, scoiattoli e altri amici” Miraggi Edizioni. Sue poesie sono presenti nelle Antologie: “Pink Ink scritture comiche molto femminili” Zona, 2003. “LiberaMente ovvero dappertutto si può leggere anche in sala da bagno” Graphe.it, 2006. “Sex A’ Porter” Nuoviautori.org, 2006. Una sua intervista è raccolta in “Guida liquida al poetry slam” 2016, di Dome Bulfaro ed un’altra nel video “Slamthepoetry” di Davide Fasolo, 2017.

Mi hanno regalato delle scarpe

scritto da Clara Vajthó

Mi hanno regalato delle scarpe
che non sono scarpe
che io comprerei
però mi piace
questa cosa
di mettere delle scarpe
che non comprerei
che in giro mi specchio
negli specchi e nelle vetrine
e mi vedo piedi non miei
non i soliti miei piedi
e mi piace pensar
che tutti credano
che siano i miei piedi
e le mie scarpe
(che dalle scarpe molto si capisce)
e invece no
io viaggio su scarpe altrui
le osservo portarmi
ignare
è molto divertente
ma non so se si capisce.

Ascolta Mi hanno regalato delle scarpe letto dall’autrice.

Ansia da prestazione

scritto da Clara Vajthó

Che cazzo devo fare?

C’è Cazzo che in preda
a grande afflizione
si beve una birra
appoggiato al bancone

con Figa da un po’
ci sono problemi
se a volte lui tarda
lei dice: Non vieni?

se invece fa in fretta
lei gli punta il dito
dicendo un po’ acida
Ma che, hai già finito?

Così che alle volte
appena la vede
lui vorrebbe alzarsi
e invece si siede

e arriva persino
a dir la bugia
che oggi ha da fare
che deve andar via

Figa dice basta
che son tutte scuse
si arrabbia di brutto
lo riempie di accuse

lui si barcamena
le dice che ha torto
e si lascia prendere
da grande sconforto

e poi pure lei
si lascia andar giù
convinta che ormai
non gli piace più

così per paura
e per la tensione
finisce che guardano
la televisione

poi Figa la spegne
sospira e si volta
e dice Perché
non sei come una volta?
Una volta eri figo
sempre pronto all’affondo
sempre dritto e impettito
il più Cazzo del mondo

Sono Cazzo anche adesso
però c’è la questione
che alle volte sei tu
che mi fai soggezione

perché so che ti aspetti
certe cose che sai
e così mi vien l’ansia
di non farcela mai

Io mi aspetto soltanto
quel che aspetta una Fica
quando ha un Cazzo vicino
cosa vuoi che ti dica

La fai facile tu
che stai li ad aspettare
mentre io devo crescere
sempre, prima di entrare

la mia vita è un continuo
salto dimensionale
un continuo stress fisico
ed emozionale

E che colpa c’ho io
dice Figa irritata
Se tu sei fatto a Cazzo
e io son fatta bucata?

Non hai colpa in effetti
però detto tra noi
forse è meglio se vado
sul lettino di Freud

E se poi non ci riesci?
dice Figa avvilita
Va a finir che mi sento
una Figa fallita

e così Cazzo e Figa
per consolazione
si fanno una birra
appoggiati al bancone

Ascolta Ansia da prestazione letto dall’autrice.