Antonio Ortuño

Antonio Ortuño nasce a Guadalajara, in Messico, nel 1976. Il giornale Reforma definisce il suo primo romanzo, El buscador de cabezas (2006) come il miglior debutto dell'anno della letteratura messicana. Nel 2010 viene incluso dalla rivista britannica Granta nella lista dei migliori giovani scrittori in lingua spagnola e, nello stesso anno, l'edizione messicana della rivista GQ lo nomina scrittore dell'anno. È autore dei romanzi Recursos humanos (2007), pubblicato in Italia da Neri Pozza nel 2008 con il titolo Risorse umane, e La fila india (2013), attualmente in corso di traduzione in italiano. Oltre a questi, è anche autore dei libri di racconti El jardín japonés (2007) e La Señora Rojo (2010).

L’oroscopo dice

scritto da Antonio Ortuño

Mio padre non è benvoluto nel quartiere. I poliziotti si piantano davanti a casa nostra ogni lunedì o martedì e lo osservano bere birra nel minuscolo quadrato di cemento che prima era un giardino. I vicini non hanno una recinzione a proteggerli, ma noi sì. Mio padre beve appollaiato su una panchina che dà giusto sulla strada, reato perseguito da queste parti con una severità degna dei maggiori crimini. Però i poliziotti non possono superare la recinzione e arrestarlo: si accontentano di guardarlo bere.
Neanche la nostra relazione è molto buona. Mia madre è morta e io devo occuparmi di tutte le faccende di casa. Lui è stato educato a non toccare una scopa, io, invece, sembro nata per usarla. Quando finisco di spazzare, spolverare, passare lo straccio e lavare bagno e cucina (il bucato, il giovedì e il lunedì), devo infilarmi la tuta e andare a piedi fino alla fabbrica.
Ero una studentessa tanto notevole da ottenere un lavoro non appena feci domanda, non brava abbastanza però per ricevere una borsa di studio e continuare. Lavoro in una catena di montaggio dalle tre di pomeriggio alle dieci di sera, insieme ad altre venti come me, indistinguibili. Viste dall’alto, attraverso la finestrella dell’ufficio supervisione, dobbiamo sembrare instancabili, tutte noi duecento o trecento che formiamo le quindici file sincronizzate della fabbrica durante i vari turni. Continua a leggere