Mi svegliai, mi guardai allo specchio, mi lavai, poi mi preparai il caffellatte e lo bevvi affacciato alla finestra della cucina. Cominciai ad osservare gli studenti all’ingresso del liceo scientifico intitolato a Giuseppe Cesare Abba che sorgeva proprio davanti al mio palazzo. Dalla finestra della cucina potevo controllare i movimenti di tutti, mi sembrava di conoscere gli studenti uno per uno. Erano in fibrillazione. C’era lo sciopero proclamato dal sindacato dei metalmeccanici a cui i ragazzi avevano deciso di aderire. Mi venne in mente che quando andavo a scuola il mio interesse principale era il cibo, ero infelice e grasso, amavo i salumi e i carboidrati e trascorrevo le giornate stravaccato sul letto. Chissà perché quei pensieri mentre all’ingresso del liceo scientifico il clima si stava surriscaldando. Continua a leggere
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racconto
Inseguimento a piedi con richiesta di confessione
scritto da
Angelo Calvisi