Ogni mattina, per recarsi al Ministero, scendeva la scalinata che da casa sua portava a Trastevere: disseminata qua e là di escrementi di cani, cartacce, talvolta topi morti.
Ma lei guardava sempre dritto davanti a sé, per un’abitudine inculcatale già dall’infanzia: quindi vedeva solo cose belle, i tetti dei palazzi, il cielo di Roma, il Cupolone. E la sua espressione era costantemente atteggiata a un sentimento di ammirazione e gratitudine. Se la felicità è fatta di piccole cose, ebbene lei, ogni mattina, era felice. Continua a leggere
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racconto
La signorina Felicita
scritto da
Alida Airaghi