10.10.2103, Washington D.C.
Prima della Catastrofe il Pianeta Terra era un gran bel posto in cui vivere.
Il mio nome è Ronald Jr. McRyan Terzo, sono un biologo, appartengo al Dipartimento governativo USA Anti Virus Fart039. E ho salvato il mondo.
Non più di cinquant’anni fa sulla Terra c’erano il verde, il sole, le nuvole, il vento. C’era l’aria buona.
Come dite? Sì, c’erano gli scarichi industriali, le ciminiere, le automobili, il cherosene, le bombe, il petrolio, l’amianto bruciato, le vernici. Quelle erano tutte inezie in confronto alla Catastrofe. Grazie a Lei, noi e i nostri figli ricordiamo con nostalgia la puzza degli inceneritori e delle discariche.
Oggi, nel 2103, abbiamo dimenticato l’odore delle rose e del mare. La Catastrofe ci ha strappato via tutto dalle narici e dalla memoria.
Oggi vendiamo acque di colonia che sanno di benzina perché i nostri fiori sono appassiti per l’aria irrespirabile. Niente a che vedere coi profumi che si consumavano agli albori del duemila. Dio, poterne sentire l’odore, anche soltanto per un secondo…
Almeno quaranta specie di animali si sono estinte, altre ottanta sono in fase di estinzione, fra cui l’intera specie umana. Come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?
Siamo stati ciechi. Siamo stati sciocchi.
Ci siamo tappati troppo il naso, distratti da cazzate come l’inquinamento globale, le crisi economiche, la religione.
Secondo i nostri studi, tutto è cominciato in Armenia, anno 2102. Si tratta del primo caso rilevato: la S.I.P: la Scorreggia Infetta Primordiale.
Signori, stiamo parlando dell’inizio del contagio.
Accadde su un filobus. L’intero destino dell’umanità compromesso da un evento così microscopico, così insignificante come una scorreggia. Perché, a chi non è mai scappata una piccola scorreggia su un mezzo pubblico?
Milos Karkaknkjan, pastore di un villaggio del nord dell’Armenia, era sceso in città a comprare le sigarette. Mentre liberava i suoi gas intestinali sul filobus, non poteva sapere che dentro di sé, da anni, ristagnava incubato il Virus Fart039. Ventitré persone morirono nel giro di qualche ora. Per ultimo, anche il nostro Milos: stroncato dall’odore delle sue “Ariae Folgoracae”, come le abbiamo definite.
L’esemplare Milos Karaaknkjan ci risulta aver contratto il Virus dopo essersi accoppiato per quattro volte consecutive col suo cane da pastore. Il cane era infetto? chiederete voi. No. Il cane a sua volta si era accoppiato con una cagnetta, che era stata violentata dal cugino di Milos, che a sua volta era stato punto da una zanzara tigre che aveva appena succhiato il sangue da una giovane pecora infetta con cui il cugino di Milos aveva appena concluso una relazione dopo averla trovata a letto con suo fratello Samuel.
Questa sfortunata causa di eventi ha portato alla diffusione incontrollata del Fart039.
Ma di che stiamo parlando?
Milioni di vite umane stroncate. La più grande epidemia virale di tutti i tempi. Nemmeno la peste nera e l’aids reggono il confronto. I tumori? Pfff, hanno fatto meno morti. Il diabete? La carne rossa?
No, signori. Il Virus Fart039 è qualcosa di incredibilmente violento e spietato, che non lascia scampo, e in un tempo brevissimo: nei soggetti che l’hanno contratto, la produzione d’aria nell’organismo sale allo + 250% rispetto agli individui sani, e la percentuale di tossine velenose è apri alle + 6.000%. Il Fart039 si contrae semplicemente per via aerea come una banale influenza, e diventa letale nel giro di poche ore per avvelenamento da tossine, per soffocamento e, in non pochi casi, si registrano picchi di imbarazzo che sfondano le soglie socialmente accettate del 300.000 %. Il risultato è un mucchio infinito di casi registrati di suicidio da imbarazzo.
Perché 039? Abbiamo pensato a tre numeri e abbiamo tirato a sorte.
Eravamo senza idee. Il mio dipartimento si riunì a Bruxelles insieme a team specializzati di chimici e biologi provenienti da tutto il mondo. «Pulizia dell’aria. Ammazziamo tutti gli infetti» proposero i Cinesi.
«Risparmiate l’aria, respirate meno» dichiarò il team di Tel Aviv.
«Facciamola respirare tutta a loro» fu la proposta degli Emirati Arabi.
«Chiudiamoli dentro una stanza sigillata e lasciamoli là» propose l’Italia.
«Mai e poi mai ci ridurremo a questo. Non tratteremo mai i pazienti come bestiame» rispondemmo noi, indignati.
Dopo quattro giorni di consiglio accettammo la proposta dell’Italia. Chiudemmo tutti gli infetti che riuscimmo a catturare dentro un carcere, le cui celle erano state sterilizzate e sigillate come camere di quarantena.
Fu un massacro disumano. Guardavamo attraverso i monitor i nostri pazienti morire soffocati dalla loro stessa aria. Ma, fuori, il Virus imperversava indisturbato.
E allora? Allora abbiamo provato Ed.
Ed era un camionista alto un metro e ottantacinque, dal peso corporeo di 187 chilogrammi, ed è stato e rimarrà il più grande eroe della storia americano.
Ed non è spirato invano.
Avete presente Bruce Willis in Armageddon? Un coglione. Provate a chiuderlo in una stanza insieme a un malato di Fart039. Gli schizzerebbero fuori il pancreas e il duodeno in circa trenta minuti.
Ed invece aveva la tenuta di un campione di scorregge. Beveva tre litri di Sprite al giorno, dieci cappuccini, fagioli e lenticchie a pranzo, due pinte di birra la sera e fonduta a cena. Aveva resistito per ben tre ore e mezzo. L’abbiamo visto attraverso il vetro sgonfiarsi come un pallone bucato.
Avevamo capito che se non resisteva Ed, nessun essere umano o vivente animale o vegetale poteva sopravvivere. Non c’era rimedio.
Tranne uno.
Il Tappatore 3000
Pazzo, mi avevano chiamato. Solo perché nel 2100 avevo inventato il Tappatore.
Portai la mia invenzione al Brevetto. Me la ritirarono dietro, chiamandomi mentecatto, idiota, fallito.
Mia moglie se ne andò, e si portò via i miei figli.
Ero rimasto solo, nella mia casa vuota nell’Upper West Side di Manhattan, col mio Tappatore. Ero sul lastrico. E adesso mi vogliono dare il Nobel per la chimica.
Vennero tutti a piangere da me, quando scoppiò l’epidemia. «Ti prego, ti prego, dacci il tuo Tappatore» dissero.
E io lo modificai, lo perfezionai, passai intere giornate in quarantena senza mai uscire per non contrarre il virus, per finire il mio lavoro. Me lo feci pagare uno sproposito. Ma, da quel momento, il Tappatore era opera di dominio pubblico, e i Governi la distribuivano gratuitamente ai cittadini.
Come funziona?
Il Tappatore (l’ultima versione è la 3000), è un apparecchio semplicissimo e al contempo geniale: è dotato di un applicatore regolabile, un tubo e una piccola scatolina di plastica che funziona da convertitore d’aria.
Il Tappatore è democrazia: si applica nel cavo rettale di chiunque, neonati, bambini, adulti, anziani: tutti possono introdurlo.
Il pratico convertitore va infilato in tasca invece, o sulla cintura dei pantaloni, o dove vi pare a voi: assorbe l’aria tossica, e rilascia un’essenza neutra, che sa più o meno di broccoli, ma che è perfettamente innocua. Al momento sto lavorando insieme al Dipartimento per trovare un odore più gradevole, sebbene quello dei broccoli, in fin dei conti, non sia poi tanto male.