Ok, che succede?
Perché mi state fissando tutti? Cosa c’è adesso? Non mi servono altri casini. La mia vita fa schifo. Voglio andare nella mia stanza e spegnere le luci, tirare calci alle pareti e strappare le pagine dei miei libri di Noddy lo gnomo (*).
Oh, fantastico. Faccia da pirla è qui. Perché è al pianoforte? Cosa ci fa questa sedia in mezzo alla stanza? Oh mamma, non farmi sedere. Non capiscono che è…
«Qualcosina per alleviare il dolore?» Mamma, cosa sta… ?
No… no… non una canzone. Cristo, non una canzone. Ma fa sul serio, cazzo? Fa che sia strumentale…
AAAAAAAARRRRGGGGGGGHHHHHHH.
Non ho mai voluto morire come in questo momento. Smettetela di guardarmi, tutti quanti. Per favore, basta fissarmi! Basta guardarmi con quella faccia. Non sono un malato di cancro. Avete tutti quella faccia! Rrrrggghhhh!
Ricorda di accogliere chi nel mio cuore? Quella folgorata che mi cucina quintali di riso a forma di vagina? Non voglio più parlarle. O intende la mamma, che ha cominciato a sventolare l’accendino in cortile?
Cristo, quando canta sembra un San Bernardo, non gliel’ha mai detto nessuno? Basta con quella faccia, non sono una fighetta diciassettenne. E mi chiamo Julian. JULIAN. È già abbastanza femminile. Cosa penseranno a scuola i ragazzi di “Jude”? Immagino che valesse la pena storpiare il mio nome per risparmiare due sillabe. Bastardo sfaticato.
Mamma, ahia, basta. Mi sta praticamente strangolando. Quando si è lavata l’ultima volta? Mi chiedo se posso ricavarne qualcosa…
È un inferno. Davvero. Questo sorriso mi sta bucando la testa…
«Il movimento di cui ho bisogno è sulle mie spalle?» Pensavo che il mondo fosse sulle mie spalle. Il mondo mi ha cagato addosso? Se vuoi metterti a fare versi senza senso, almeno falli fighi. Mi guardano aspettando una reazione. Come si reagisce a una cosa del genere? Se rido Faccia da pirla penserà che mi sta facendo divertire. Se piango ci proverà ancora di più. Forse potrei fingere di star male e scappare in bagno. E poi filarmela dal retro.
Dio cristo, QUANTO DURA ‘STA ROBA? Oh, perfetto, si è dimenticato il resto delle parole, sta solo biascicando na-na-na-naaaa. Magari vuol dire che la farà finta. Un attimo, cosa? Mamma, ti prego, no, non ti ci mettere anche tu, sei ubriaca. Oh cazzo, adesso lo fanno tutti! Adesso lancio ‘sta cazzo di sedia, tra un secondo. Non mi metterò ad applaudire. No. NO.
Sarebbe finita? Posso crederci? È finita e… sta aspettando un abbraccio. Sta davvero aspettando a braccia aperte.
Dio, che cazzone. Zio Ringo è molto più figo.
{questo racconto è stato originariamente pubblicato come Short imagined monologue su McSweeney’s}
{(*) Noddy lo gnomo, personaggio creato da Enid Blyton. ➚ torna su}
Traduzione a cura di Nicolò Porcelluzzi, Matteo Scandolin, Elisa Sottana.